Museo Etnografico

Informazioni
Indirizzo: Cittadella dei Musei, viale Giulio Cesare, 81 - 06123 Roma
Ente titolare: Comune di Esempio - Istituto Superiore Regionale Etnografico
Gestione: Istituto Superiore Regionale Etnografico
Orari: 10 – 19; lunedì chiuso
Biglietto: Ingresso libero


Il museo
La collezione, acquistata nel 1954 dalla Regione, è allestita nel padiglione regionale della Cittadella dei Musei, i cui locali sono stati oggetto di un impegnativo lavoro di adeguamento. E’ intitolata a Luigi Cocco, illustre magistrato appassionato di tradizioni e di arte popolare sarda, che la costituì grazie a meticolose ricerche nel paese natale e nel resto dell’isola.
La raccolta, dichiarata nel 1948 dal Ministro della Pubblica Istruzione “complesso di eccezionale interesse artistico e storico”, vanta circa 2000 manufatti, tra cui 731 tessili, 1266 gioielli, nonché un modesto numero di utensili, mobili e lavori di intaglio, collocabili in prevalenza tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento.
I tessili provengono per la maggior parte dalla Sardegna centro meridionale (Arbus, Busachi, Desulo, Decimoputzu, Gonnosfanadiga, Gonnosnò, Guspini, Laconi, Meana, Monastir, Nuragus, Nuraminis, Pabillonis, Pimentel, Samatzai, Sanluri, Senorbì, Serramanna, Serrenti, Silius, Simala, Soleminis, S. Gavino Monreale, S. Giusta, S. Nicolò Gerrei, S. Sperate, Tertenìa, Tuìli, Vallermosa, Villamassargia, Villanovafranca, Villasor), in alcuni casi dal settentrione dell’Isola, talvolta commissionati dallo stesso magistrato in paesi noti per la raffinatezza delle produzioni, come Ittiri e Ploaghe.
I tessuti sono lavorati al telaio tradizionale orizzontale: coperte (fressádas, fánugas), copricassa e copritavolo (cobericàscia e coberibàngus), copricuscini (cabidalèras), ornamenti per letto (ingirialéttus) strisce ornamentali (facciàdas), tovaglie (tiàllas), asciugamani (asciuttamànus, tiallòras) presine (calapingiàdas), bisacce (bértulas), collari per animali (gutturádas,cannáccas).
Per quanto riguarda i gioielli, si hanno informazioni limitate sulla provenienza (Ogliastra, S.Vito, Bono, Ittiri, Uri, Villasor, Sulcis). Prevalentemente in argento, essi documentano le più importanti e diffuse tipologie legate all’abbigliamento, in particolare festivo e femminile, con funzione specifica di accessori del vestiario o di ornamenti della persona. Alla funzione pratico-ornamentale i gioielli aggiungono una forte valenza simbolica e di differenziazione sociale e, come nel caso degli amuleti, anche un significato magico-protettivo.
La collezione presenta soprattutto bottoni, cinture, amuleti, rosari.
Tra gli oggetti d’uso e d’arredo si annoverano casse, una lampada a olio in terracotta policroma, lampade di ottone, una zucca intagliata, utensili di legno intagliato (cucchiai, taglieri, mestoli, saliere ecc.), intagli in corno e lavori in palma; ed ancora, contenitori per polvere da sparo in corno, una statuina di ceramica smaltata e una scarpa femminile proveniente da Oliena.
Di particolare rilevanza le casse, tipici elementi d’arredo domestico (kascia o arka la cassa di maggiori dimensioni, kascitta o kascioneddu, la cassa di dimensioni ridotte). In legno di castagno, con coperchio a ribalta, sono del tipo “barbaricino”, col prospetto formato da fasce lignee ornate da intagli geometrici, fitomorfi e zoomorfi.

Perché è importante visitarlo
In un’ambientazione di per sé ricca di suggestioni, raffinate opere d’artigianato tradizionale collezionate con passione e meticolosità raccontano la storia di un’isola e dei suoi abitanti.

Data di ultima modifica: 05/01/2017

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